LA RIVOLTA DEL TE' A BOSTON E LE "LEGGI INTOLLERABILI"


16 DICEMBRE 1773
La Compagnia Brittanica delle Indie orientali ha ottenuto poco fa, dal Parlamento, il diritto di vendere in esclusiva il tè che essa importa dalla Cina, tagliando fuori i diplomatici americani che da sempre godevano di un ampio e fruttuoso giro di affari.
I commercianti americani di tè, sostenuti dall'opinione pubblica e dalle organizzazioni popolari dei Figli della Libertà hanno organizzato l'isolamento delle merci inglesi: questa azione ha culminato in un episodio particolarmente clamoroso, quando alcuni Figli della libertà, travestiti da Indiani, hanno assalito  le navi della Compagnia alla fonda nel porto di Boston e hanno gettato in mare il carico di tè, evento denominato “the Boston tea party”.
Re Giorgio III 
Il re Giorgio III e il governo di Londra, assai infuriati, reagiscono violentemente ai fatti di Boston: poco tempo fa, ad Aprile vengono approvate quattro disposizioni legislative che sono diventate  subito famose in America. Questi decreti prevedono in primo luogo la chiusura punitiva del porto di Boston dal prossimo 1º giugno fino al momento in cui non sarà risarcito il danno economico della distruzione del tè; Viene anche promulgato il Massachusetts Government Act che sottrae al controllo dei coloni l'elezione dei consigli, assegnando ogni potere amministrativo al governatore inviato da Londra; a maggio il generale Thomas Gage assume l'incarico di governatore dello stato del Massachusettes e capo militare con pieni poteri.

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