LE TREDICI COLONIE DOPO LA GUERRA DEI 7 ANNI



5 MARZO 1775
Londra, adesso in serie difficoltà economiche,esige dal popolo americano un contributo per il pagamento del suo vasto impero. Per rimediare alle sue difficoltà economiche vuole utilizzare lo sugar act(imposizione di alti dazi sui prodotti importati dalla madrepatria alle colonie) e lo stamp act(che impone un bollo sui documenti ufficiali e sui giornali). Oltre a ciò la madrepatria vieta lo sviluppo autonomo da parte delle colonie, ma ciò ne provoca una rottura tra esse.
Non esistono volontà di scontro da nessuno anche se le colonie forniscono le materie prime utili allo sviluppo inglese.
La proposta di Benjamin Franklin è di fare un inventario delle risorse per metterle a disposizione della scienza, mentre Washington ragiona sulle prospettive globali per lo sviluppo.
Con la guerra dei sette anni si pone fine alla dominazione francese sui territori canadesi,ed in questo modo le colonie non hanno la necessità di essere protette,ma ciò le rende più insofferenti sui privilegi che l'Inghilterra si è riservata. Il risultato denuncia l'assurdità delle restrizioni sovrapposte alla libertà di commercio.
La guerra è stata estremamente costosa per la Gran Bretagna che ha dovuto aumentare il debito pubblico fino a 139 milioni di sterline; i britannici ritengono logico che le spese per il mantenimento dell'impero fossero condivise anche da parte di questa imponente struttura enormemente accresciuta dopo la vittoria sulla Francia.
La conclusione del conflitto deluse le colonie americane, ma soprattutto le classi mercantili e le loro aspirazioni economiche.
Lord Shelburne prepara un proclama reale che interdice i monti Allegheny alla colonizzazione americana. La decisione è motivata per evitare uno scontro generale con le popolazioni indiane, ma provoca la riprovazione di alcune potenti società commerciali come la “Compagnia delle terre del Mississipi”.
A ciò si aggiunsero altre iniziative del parlamento, che si basano sull'obbligo ai coloni di contribuire alle spese dell'impero perché le tasse percepite dal governo sono insufficienti a pagare le spese dei militari e dei funzionari stanziati in America.

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